lunedì 17 ottobre 2011

Il Tabarro

Il termine Tabarro indica un mantello a ruota realizzato in panno, grosso e pesante, spesso di colore scuro, e più spesso ancora di colore nero, ha un solo punto di allacciatura sotto il mento e viene tenuto chiuso buttando un'estremità sopra la spalla opposta in modo che si avviluppi attorno al corpo. Vi erano due modelli: quello classico lungo fino al polpaccio, e quello, usato per andare a cavallo e poi in bicicletta, più corto (la tabarrina).


-  il video è tratto da Il Tabarro di Puccini -






Già nell'antichità se ne trova una forma molto simile a quella attuale: la toga dei patrizi e senatori romani. 
Nel Medioevo usato dai cavalieri durante le investiture e dai medici e notabili nella vita quotidiana (Ricordiamo tutti la leggenda di San Martino che, con il suo taglia taglia, racconta delle origini della sciarpa). Nel Rinascimento cade quasi in disuso presso l'aristocrazia e la borghesia, ma viene adottato da artigiani, pastori e grandi viaggiatori ( prodotto in lana sottoposta a follatura). A Venezia conosce il massimo splendore anche mondano nel 600.
I dandy lo traggono dalle soffitte nell'Ottocento. In Italia, durante il Fascismo, viene considerato anarchico e sovversivo, e soprattutto in città è praticamente proibito portarlo. Fino al 1950/60 sopravvive tra contadini e pastori, ma anche medici di campagna non lo disdegnano. Viene descritto anche nella letteratura e nei film dell'epoca.

Oggi sta tonando di moda e la sua produzione artigianale sta portando il prodotto ad un ottimo livello qualitativo. Gli dedicherò qualche post nei prossimi giorni.


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